Sulla valutazione

Estratto dal libro Sulla valutazione dei dipinti *

Vi sono diversi metodi per valutare un dipinto.
Ci sono quelli che si basano su punteggi che vengono attribuiti alle qualità artistiche dei pittori, quelli che applicano la tecnica del prezzo edonico, oppure ancora quelli che si basano sui dati delle vendite passate.
I metodi che si basano su punteggi attribuiti sono quelli di Roger de Piles e di Armand Drouant, quelli influenzati dal prezzo edonico sono quelli di Bongard (Kunstkompass) e l’Artist Ranking di Artfacts e quelli incentrati sui dati delle vendite sono i sistemi del Valore/linea e del Valore/superficie.
Ne esiste un altro che può essere definito un ibrido poiché prende in considerazione un punteggio basato su giudizi di attori del mondo artistico-mercantile, coniugato con la dimensione dell’opera: il metodo dei Punti/formato, di origine francese.
Mentre per i metodi con punteggi attribuiti, non vi è alcun bisogno di precisazioni, poiché il meccanismo sarà di facile comprensione appena si sarà proceduto alla descrizione del metodo stesso; per quelli che utilizzano i prezzi edonici e i prezzi delle aggiudicazioni d’asta è necessario, invece, fornire qualche chiarimento.
Il prezzo edonico indica il prezzo di determinate qualità di un bene, non alienabili singolarmente. Un bene è composto da più elementi, un insieme di caratteristiche, la cui somma è il prezzo totale del bene. Il concetto è reso ampiamente considerando il mercato immobiliare. Partendo da un valore “base”, costituito dal solo prezzo di costruzione dell’immobile che si ritiene uguale per tutti gli altri immobili nuovi, si dovranno aggiungere il prezzo dell’area il cui livello dipenderà dalla posizione in cui si trova, in centro città o in periferia, il valore che si attribuisce all’efficienza dei mezzi di trasporto della zona, della pulizia dell’aria e, passando ai singoli appartamenti, il valore relativo all’esposizione e al piano dell’edificio. Tutti i prezzi dei singoli attributi che hanno contribuito a formare il prezzo finale dell’edificio, si chiamano prezzi edonici.
Altro esempio che si può fare è quello riguardante il settore librario. Nel caso in cui compaiano contemporaneamente sul mercato due diverse edizioni storiche di un’opera, la differenza di prezzo tra un’edizione e un’altra, senza che siano intervenute modifiche sostanziali nella sua redazione, darà la misura del prezzo edonico del fattore tempo; se invece vi saranno due edizioni pubblicate nello stesso anno di cui un’edizione composta di solo testo e un’edizione illustrata, la differenza sarà costituita dal prezzo edonico delle illustrazioni.
Per la valutazione dei dipinti, con questo metodo, si parte dalla base costituita da un “dipinto standard”, con caratteristiche standard, appartenente allo stesso movimento artistico, realizzato da un artista standard al quale si attribuisce un prezzo di mercato. Il prezzo di questo “dipinto standard” dovrà poi essere corretto con i valori attribuiti a qualità e caratteristiche come il formato, il genere, lo stato di conservazione e a componenti non fisiche come l’appartenenza dell’artista ad una determinata corrente, i premi acquisiti da costui durante le esposizioni alle quali ha partecipato, il numero delle esposizioni stesse, gli articoli su riviste specializzate e il numero di gallerie che trattano le sue opere. Il limite di questo metodo è costituito dalla difficoltà di individuare le caratteristiche che compongono l’opera da esaminare e di quantificarne il valore, operazione ampiamente soggetta a valutazione individuale.
I metodi che utilizzano i risultati d’asta tendono invece a giungere alla valutazione di un dipinto che possa essere il più possibile vicino alla realtà. Dopo aver ricavato i dati che si riferiscono all’opera da esaminare come il genere, la dimensione, il periodo storico e altre caratteristiche, si procede a rilevare i prezzi di vendita di opere di quell’artista che più si avvicinino a quest’opera.
Nel caso i risultati risalissero a molti anni prima, dovranno essere applicati gli indici di correzione che consentiranno di attualizzare questo valore, riportandolo al giorno d’oggi, prima di procedere al calcolo del valore medio unitario. Fatta questa operazione si procederà poi a calcolare il valore di stima, rapportando questo valore alla dimensione del dipinto.

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(*) G. Abbiati, Sulla valutazione dei dipinti, Lampi di stampa, Milano, 2017, pp. 97-99